20.01.2014 – Autorità Portuali. Legambiente Sicilia e Legambiente dei Peloritani: no all’accorpamento di Messina con il Distretto di Palermo. Si all’Area Integrata dello Stretto
- data Gennaio 20, 2014
- autore ufficiostampa
- In COMUNICATI STAMPA
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Apprendiamo da notizie di stampa che il Ministro per i Trasporti e le Infrastrutture, Maurizio Lupi, avrebbe pronto un Piano per la soppressione e l’accorpamento delle Autorità Portuali e la trasformazione in Distretti logistici, da presentare ad una prossima riunione del Consiglio dei Ministri. A quanto pare tale Piano prevedrebbe sette Distretti logistici (Genova, Trieste, Venezia, Ancona, Bari, Cagliari e Palermo), ed in particolare l’Autorità Portuale di Messina verrebbe soppressa e accorpata al Distretto di Palermo.
Legambiente dei Peloritani, d’accordo con il Regionale siciliano di Legambiente, da molti anni porta avanti, (in passato anche come alternativa credibile alla querelle “Ponte sullo Stretto”), la proposta strategica per lo sviluppo sostenibile della cosiddetta “Area Integrata dello Stretto”, cioè una politica di sviluppo basata sul riconoscimento dell’esistenza di un’area economica e geografica dello Stretto, capace in sé di costituire risorsa e fattore dello sviluppo, fondata su un potenziale sistema infrastrutturale integrato. L’area geografica è stata individuata, e grosso modo comprende, oltre alla città di Messina, il territorio siciliano fino a Milazzo sulla costa tirrenica e fino a Taormina su quella ionica, nonchè Reggio Calabria, Villa S. Giovanni e tutta la costa calabrese fino a Gioia Tauro. E’ chiaro che il punto di forza più importante di quest’idea consiste nel sistema portuale e più in generale nel sistema intermodale dei trasporti in un comprensorio dotato di posizione strategica nel Mediterraneo, che è appunto lo Stretto di Messina. Appare evidente lo stridente contrasto di tale idea (che oggi incontra il favore delle Autorità locali e vede numerose iniziative politiche ed amministrative svilupparsi in tal senso), con il piano del Ministro, che, riportando la portualità messinese a corollario di un Distretto logistico imperniato su Palermo, di fatto vanifica l’idea stessa di Area Integrata dello Stretto. D’altra parte lo stesso Lupi aveva in passato annunciato le sue intenzioni, come dettate dall’esigenza di realizzare dei sistemi logistici integrati. Obiettivo giusto, ma da studiare opportunamente sul territorio.
Attualmente le Autorità portuali sono 24, di cui quattro in Sicilia (Palermo, Catania, Augusta e Messina), e va certamente verificata l’accettabilità di un accorpamento in solo sette Distretti. Tuttavia, tornando all’Autorità Portuale di Messina, occorre osservare che essa ha già apportato nell’area dello Stretto dei grossi benefici, realizzando l’integrazione dei porti di Milazzo e Messina, che hanno conosciuto in questi anni, anche di crisi, un notevole sviluppo, che potrà essere opportunamente implementato con il completamento della piattaforma logistica intermodale messinese di Tremestieri. Semmai, partendo dall’esigenza di individuare nel territorio le ragioni per l’integrazione di un distretto logistico, per Messina si deve guardare verso Gioia Tauro, che è attualmente l’Autorità portuale dirimpettaia nell’area dello Stretto.
Pertanto Legambiente dei Peloritani, insieme a Legambiente Sicilia esprime la sua ferma opposizione all’accorpamento con Palermo, il cui sistema si rivolge ad altri traffici e ad altre rotte, ed auspica fortemente invece che il comprensorio geografico dello Stretto venga potenziato ed integrato, mediante politiche di rete che mettano a sistema tutte le infrastrutture da Gioia Tauro a Tremestieri, fondando il giusto sviluppo sostenibile sull’identità dei territori.
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