29.11.2013 – Abusivismo edilizio, Legambiente su dichiarazioni Anci
- data Novembre 29, 2013
- autore ufficiostampa
- In COMUNICATI STAMPA
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“Siamo molto contenti di sapere che i sindaci siciliani oggi si stanno facendo carico del problema dell’abusivismo edilizio e dei danni che questo ha prodotto sul loro territorio. E’ un atteggiamento serio e responsabile che condividiamo anche perché sottolinea la necessità di avviare le demolizioni, unico vero deterrente per un fenomeno criminale che ha devastato una parte importante del nostro Paese”. Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente, e Mimmo Fontana, presidente di Legambiente Sicilia, commentano così la notizia dell’incontro sull’abusivismo promosso da Anci Sicilia.
“Non condividiamo invece alcuna forma di tolleranza verso un presunto abusivismo di necessità, perché si tratta di una realtà estremamente marginale rispetto a un fenomeno che ha quasi sempre finalità speculative, piccole o grandi che siano – proseguono Cogliati Dezza e Fontana -. Affrontare oggi, a valle di decenni di inerzia, un problema come questo richiede senza dubbio l’impegno di tutte le istituzioni”.
In questo senso va considerato un passo importante l’approvazione in Consiglio dei ministri del collegato ambiente alla legge di Stabilità che prevede un fondo per le demolizioni in aree a rischio idrogeologico.
Ricordiamoci però che l’assenza di soldi è stata utilizzata fino a oggi come un alibi perfetto per non intervenire e in tal senso non occorrono modifiche legislative: la legge vigente prevede che le demolizioni avvengano in danno ai proprietari. Inoltre, si potrebbero adoperare quei 3 milioni di euro previsti dall’emendamento alla legge di stabilità per l’isola di Budelli. E come insegnano i casi di Scala dei Turchi e dell’Isola di Ischia, quando le ordinanze di demolizione vengono fatte rispettare, spesso sono i proprietari che, non avendo via d’uscita, provvedono all’autodemolizione dei loro immobili, con un significativo risparmio economico.
Legambiente si rende disponibile fin d’ora a partecipare al confronto che Anci intende promuovere, a condizione che questo momento di riflessione collettiva non sia un ostacolo all’avvio immediato delle demolizioni ordinate dalle Procure della Repubblica siciliane.
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