05.09.2013 – Legambiente chiede il ripristino della legalità a Lampedusa
- data Settembre 05, 2013
- autore ufficiostampa
- In COMUNICATI STAMPA
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Il presidente regionale di Legambiente Sicilia, Mimmo Fontana, ha inviato una nota alla Procura, alla Prefettura ed alla Questura di Agrigento chiedendo un intervento a tutela della legalità a Lampedusa. “ Per molti anni – scrive Fontana – abbiamo denunciato le attività illecite che a Lampedusa hanno condizionato pesantemente la pubblica amministrazione e inciso in modo profondo sulla vita della comunità. Tutte le nostre iniziative hanno portato alle condanne in sede giudiziaria dei responsabili di tali illegalità, ma soprattutto sono servite a tenere vivo quel senso civico indispensabile per evitare l’imbarbarimento sociale. Nel 2012, con l’elezione del sindaco Giusi Nicolini, i lampedusani hanno deciso di cambiare radicalmente rotta, avviando un percorso di recupero della legalità come presupposto indispensabile per uno sviluppo sociale ed economico vero e duraturo. È però scontato che questo “nuovo corso” oggi trovi l’opposizione di quanti sull’abuso e sulla violazione della legge hanno basato e costruito”.
Nelle ultime settimane, infatti, sono stati registrati: l’incendio della scuola media, l’occupazione violenta del comune per reagire a un’operazione di polizia contro l’uso abusivo delle spiagge, nel mese di agosto, nonché l’ultima intimidazione con una busta piena di polvere bianca indirizzata al sindaco che ha provocato lo sgombero degli uffici comunali. “Questi fatti – continua Fontana – rappresentano una preoccupante escalation di minacce volte a riaffermare con la violenza il prevalere degli interessi illegali su quelli collettivi. Riteniamo che sia compito dello Stato sostenere il ripristino della legalità a Lampedusa attraverso atti concreti ed efficaci. Per questo facciamo appello ai suoi massimi rappresentanti nella provincia di Agrigento, perché intervengano con decisione e tempestività non solo a tutela dell’incolumità di coloro che sono maggiormente esposti, prima tra tutti il sindaco Nicolini, ma soprattutto dimostrando vicinanza e sostegno alla comunità lampedusana, che ha il diritto di vivere in un territorio con le stesse regole di democrazia che vigono nel resto del Paese”.
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