25.07.2013 – Sentenza sull’Ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento. Legambiente: “Non è vero che sono stati tutti assolti. Confermato l’utilizzo di cemento depotenziato. Ora chi si assume la responsabilità della messa in sicurezza?”
- data Luglio 25, 2013
- autore ufficiostampa
- In COMUNICATI STAMPA
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“Non è vero che sono stati tutti assolti. La gran parte degli imputati non sconterà alcuna pena solo perché i reati di falso e truffa sono stati dichiarati prescritti per decorrenza dei termini. La sentenza conferma che per costruire l’ospedale San Giovanni di Dio è stato utilizzato cemento depotenziato e che i tre certificati di collaudo tecnico amministrativo sono falsi”. Così Vittorio Cogliati Dezza e Mimmo Fontana, rispettivamente presidente nazionale e regionale di Legambiente, sulla sentenza del processo per cemento depotenziato all’Ospedale di Agrigento, giudizio in cui l’associazione era ammessa come parte civile.
“È necessario ristabilire la verità perché, a giudicare dagli articoli di stampa, sembra che non ci sia nessun colpevole. Invece i colpevoli ci sono, ma non pagheranno – prosegue la nota -. Il San Giovanni Di Dio è costato 133 miliardi di vecchie lire e vent’anni di lavori, funziona dal 2004, ma non ha mai superato un collaudo regolare. Al processo è stata acquisita una consulenza collegiale (disposta dal giudice del procedimento civile in corso per il risarcimento danni richiesto dall’Azienda sanitaria provinciale) secondo la quale un terremoto di media intensità potrebbe far collassare alcuni edifici dell’ospedale. La domanda non è banale: adesso, che si fa? Oggi è necessario che le istituzioni preposte si assumano la responsabilità di assicurare l’incolumità delle migliaia di cittadini, operatori sanitari e utenti, che ogni giorno affollano il nosocomio, magari con minore superficialità di quanto fatto in passato”.
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