24.05.2013 – Salvalarte Belìce. Gli appuntamenti di sabato 25, domenica 26 e lunedì 27 maggio
- data Maggio 24, 2013
- autore ufficiostampa
- In Beni culturali
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Nuovi appuntamenti per la sesta edizione di Salvalarte Belìce 2013. Da segnalare la tappa di domenica 26 alla diga Garcia, in memoria di Mario Francese, e l’incontro di lavoro tra le reti museali, di lunedì 26.
Il programma in dettaglio:
Sabato 25 maggio
SELINUNTE
ore 10, per la Campagna Spiagge e fondali puliti iniziativa nella Riserva Naturale Foce del Fiume Belìce e dune limitrofe.
L’occasione è quella della storica campagna dedicata da Legambiente alla pulizia e alla tutela delle spiagge. Il luogo è la Foce del Fiume Belìce, Riserva Naturale dal marzo 1984 per tutelare un lungo tratto costiero, di circa 4 km, che va da Marinella di Selinunte al promontorio di Porto Palo.
Il paesaggio della Riserva è caratterizzato dal Fiume Belìce, dal Mar Mediterraneo e dalle formazioni dunali. Tali ambienti sono ormai quasi del tutto scomparsi in Sicilia inghiottiti dal cemento e dalle strade costruite lungo le zone costiere.
La spazzatura è quella di sempre: bottiglie, lattine, cassette di legno, ma soprattutto plastica. Rifiuti di ogni tipo che la gente guarda con fastidio, o peggio, con rassegnata indifferenza, ma che a noi suscita solo tanta rabbia e indignazione.
Si tratterà di poche ore, di un semplice gesto, per sostenere l’iniziativa di solidarietà all’ambiente, ripulendo la nostra dorata spiaggia dei rifiuti abbandonati, la maggior parte dei quali, per fortuna diremmo, depositati dal mare durante l’inverno.
Ancora una volta alcuni giovani studenti del III Circolo Didattico “L. Capuana” – Borgo Selinunte e delle Scuole Medie “V. Pappalardo” e “G. Pardo” saranno tra i volontari impegnati in questa giornata, armati di guanti e sacchetti, ma soprattutto di un forte desiderio di opporsi alle cattive abitudini di coloro che, incuranti e irrispettosi, continuano a deturpare le bellezze di un territorio sempre più a rischio e che meriterebbe, invece, più protezione e maggiore attenzione.
CASTELVETRANO
ore 16.30, Chiesa di San Domenico, visita guidata dell’ultimato cantiere di restauro. Partecipano: la Sovrintendente di Trapani Paola Misuraca; lo storico Francesco Saverio Calcara; il restauratore Francesco Mannuccia.
Si è concluso il cantiere di restauro (finanziato con il Por 2000/2006 “Risorse Liberate”) del capolavoro indiscusso dei Ferraro da Giuliana, l’apparato decorativo voluto nel Cinquecento da don Carlo d’Aragona, principe di Castelvetrano, per il quale Salvalarte Sicilia si è battuta lungamente, seguendolo in tutte le tappe.
Il trascorrere del tempo e le incurie avevano compromesso tutte le superfici del coro e del presbiterio, accomunando stucchi e affreschi realizzati dalla bottega di Antonino Ferraro in un destino che li ha sottratti alla pubblica fruizione per troppi lustri.
Il restauro ha offerto un’irripetibile opportunità di studio delle tecniche artistiche di un’opera in cui scultura e pittura colloquiano quasi fossero uscite dalla stessa mano e la ricerca è stata portata avanti in modo multidisciplinare per decifrare le spericolate soluzioni tecnologiche della prassi esecutiva dei Ferraro.
Domenica 26 maggio
CONTESSA ENTELLINA
ore 9.30, diga Garcia, in memoria di Mario Francese, camminata sulla sponda sinistra del lago attraversando il bosco di Petraro fino al capanno di birdwatching dell’Ente gestore della Riserva Naturale Grotta di Entella. In collaborazione con il CAI Sicilia onlus. (Comunicato stampa a parte)
POGGIOREALE, ore 18, manifestazione per il Teatro ultimato.
In occasione della edizione di Salvalarte Belìce 2010, abbiamo parlato del Teatro Comunale – Centro Culturale di Poggioreale, che a quella data versava in uno stato di abbandono a causa di diversi atti vandalici che avevano infierito su una struttura peraltro incompleta.
Essendo comunque forte, da parte della comunità locale tutta, l’esigenza di poter ricreare nel nuovo centro urbano, ricostruito a seguito del sisma del 1968, un luogo che potesse assurgere a centro culturale e teatrale, ricreando quanto già nel vecchio paese esisteva – il vecchio centro era dotato di un piccolo ma vero Teatro -, l’Amministrazione comunale ha approntato un progetto per il ripristino e completamento dell’immobile.
I lavori sono stati di recente ultimati e collaudati nello scorso mese di aprile, così che ora il teatro risulta essere conforme alle vigenti leggi in materia di sicurezza, con gli impianti a norma e dotato delle necessarie certificazioni e, dunque, nella possibilità di iniziare finalmente a svolgere la sua funzione di polo di attrazione ed aggregazione, per tutti i paesi che gravitano nel territorio della Valle del Belìce.
Lunedi 27 maggio
PARTANNA, ore 10, Istituto d’istruzione secondaria superiore “Dante Aligheri”, conferenza “Per la valorizzazione del Fiume Belìce: il fiume, la natura e l’archeologia”.
Introduce i lavori: Vito Zarzana, dirigente scolastico dell’ Istituto d’istruzione secondaria superiore “Dante Aligheri”. Partecipano: Giulia Casamento, direttore della Riserva naturale Grotta di Santa Ninfa; Giuseppe Varia, Prima Archeologia del Mediterraneo; Maria Laura Scaduto, pianificatore territoriale e Paesaggista.
Il Fiume Belìce era quella creatura meravigliosa, pulsante di vita, esuberante, lussureggiante, generosa anche se, talvolta, violenta e distruttrice, con la quale l’uomo, sin dalla Preistoria, ha convissuto. Esso, infatti, per la ricchezza della flora e per l’abbondanza della fauna, rappresentava un’insostituibile risorsa. Talvolta, però, il Belìce era una forza della natura devastatrice. Le sue piene erano violente al punto tale da portar via interi appezzamenti di terreno confinanti con lo stesso. Oggi dobbiamo constatare, con desolante rammarico e profonda amarezza, che il flumen magnum, quel fiume che era stato fonte di vita, che tanto lavoro e magari ricchezza aveva dato, non esiste più. La sua naturale portata è ormai alquanto limitata a seguito della costruzione della diga di Piana degli Albanesi, sul Belice destro, nel 1923 e di quella della Garcia nella prima metà degli anni Ottanta.
SALEMI, ore 16.30, Castello, incontro di lavoro tra le reti museali siciliane. Partecipano:
Stefano Roveda, esperto in tecnologie innovative; Maria Antonietta Spadaro, storica dell’arte; Alessandro Ficile. rete museale madonita; Vincenzo Fiammetta, rete museale e naturale Belicina; Giuseppe Salluzzo, rete museale e naturale Belicina; Ferdinando Rovello, rete museale, culturale, ambientale del Centro Sicilia. Conclude Gaetano Pennino, capo di gabinetto Assessorato regionale dei Beni culturali
La Rete Museale e Naturale Belicina è nata dalla consapevolezza che l’identità di un territorio è una risorsa. L’idea lanciata da Legambiente Sicilia nella campagna “Salvailmuseo 2011” dopo aver raggiunto un primo risultato con la stipula di un accordo interpartenariale tra enti pubblici e privati, associazioni ed istituzioni culturali, ha trovato un approdo felice nella costituzione in Associazione dei musei del Belìce il 15 marzo del 2012.
La Rete ha costituito, in questo primo anno, un esempio di democrazia culturale e partecipata notevole, trovando l’impegno di politici, appassionati e direttori di musei che hanno trovato in questa iniziativa una felice occasione di confronto.
La Rete sostiene le identità di ogni luogo o piccolo centro del Belìce, di cui i musei sono espressione, affinché si possa costituire un sistema museale a scala territoriale.
La Rete è nata per raccontare una storia, che non è solo quelle dei singoli luoghi, ma quella di tutti i paesi della Valle del Belìce, per riflettere sul concetto di appartenenza e di comunità, per meglio valorizzare il ricchissimo ed inestimabile patrimonio del nostro territorio.
L’idea sulla quale lavoriamo insieme è quella di operare per un museo del territorio, che a partire dalle singole comunità dia una lettura continua della storia, dell’arte, della cultura materiale, dell’architettura e del paesaggio delle genti del Belìce dopo il tragico terremoto del 1968.
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