30.04.2013 – Lettera – esposto di Legambiente Sicilia sulla vicenda della realizzazione di un ponte sul Torrente Calcinara nella zona A della Riserva Naturale Orientata Pantalica, Valle dell’Anapo e Torrente Cavagrande
- data Aprile 30, 2013
- autore ufficiostampa
- In Ambiente
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Legambiente Sicilia ha inviato una lettera – esposto alle istituzioni regionali ed alla magistratura, in merito alla vicenda della realizzazione di un ponte sul Torrente Calcinara, nella Riserva Orientata di Pantalica. Nei giorni scorsi, con enfasi, è stato annunciato dal Comune di Sortino il ritiro del nulla osta dell’Azienda Regionale Foreste Demaniali per la realizzazione del ponte sul Torrente.“Purtroppo sembra che, come denunciamo da tempo, – scrive Gianfranco Zanna – direttore regionale di Legambiente Sicilia – stiano prevalendo le tante pesanti pressioni per realizzare un’opera inutile e dannosa, che non c’entra nulla con la tutela e la valorizzazione di un’area protetta. Malgrado, dopo la netta bocciata dello scellerato progetto iniziale da parte della Regione, si sia in presenza adesso di un intervento molto ridimensionato per le dimensioni e gli interventi nell’area protetta – anche se non riusciamo a capire dove verranno reperiti i fondi per coprire le nuove spese legate, ad esempio, allo spostamento e all’allontanamento dei due cantieri principali dall’area d’intervento e ai tanti lavori da compiere adesso con mezzi non meccanici -, restiamo fermamente contrari a quest’opera che causerà una ferita nell’area di massima tutela della Riserva di Pantalica”.
Nella lettera, in allegato, sono specificate, punto per punto, tutte le incongruenze del progetto, i contrasti e le violazioni dello stesso con i regolamenti della Riserva ed ancora, il fatto che nel febbraio del 2012 è stato adottato il Piano Paesistico della provincia di Siracusa e la zona di Pantalica, ovviamente, è individuata, su proposta della stessa Soprintendenza di Siracusa, come un’area di massima tutela (livello 3), dove, tra l’altro, “…è esclusa ogni edificazione.”
Infine, il progetto non è stato mai inviato all’UNESCO che, ai sensi dell’art. 172 delle Operational Guidelines for the Implementation of the World Heritage Convention, deve essere almeno informato degli interventi previsti nell’area dichiarata Patrimonio dell’Umanità.
“Non vorremmo – conclude Zanna nella lettera – che poi qualcuno pianga sul latte versato, qualora l’UNESCO decidesse, a causa di questo eventuale scempio, di cancellare il sito dalla World Heritage List. In questa vicenda ci sono troppe anomalie e forzature che lasciano a dir poco perplessi. Noi ci batteremo, fino all’ultimo, contro questo scellerato e criminale progetto e ci mobiliteremo per salvare una delle zone più integre e suggestive di tutta la Sicilia”.
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