23.04.2013 – Legambiente denuncia il degrado del sito archeologico di Thapsos (Priolo Gargallo)
- data Aprile 24, 2013
- autore ufficiostampa
- In Beni culturali
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Si è conclusa 21 aprile la “Settimana della Bellezza”. La risposta di Legambiente all’annullamento della settimana della cultura 2013 da parte del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, che ha sospeso per il momento l’ormai storica settimana primaverile di apertura gratuita dei luoghi statali dell’arte.
La controproposta dell’associazione ambientalista che ha previsto eventi culturali e visite guidate lungo tutta la Penisola per approfondire la conoscenza del territorio e dei suoi caratteri identitari che ha inteso anche sottolineare al nuovo governo l’assoluta necessità di un’inversione di tendenza rispetto ai tagli finanziari fatti in questi ultimi anni alla cultura. Una diversa politica per i beni culturali di cui Legambiente delinea le caratteristiche nel disegno di legge sulla bellezza che ha predisposto e per il quale ha già raccolto la sottoscrizione di circa quaranta nuovi parlamentari e di alcuni sindaci e amministratori, oltre al sostegno di settanta personalità del mondo della cultura, dello spettacolo e della società civile.
In Sicilia, la Settimana della Bellezza si è incrociata con le tante cose belle della nostra isola, ma anche con la denuncia delle troppe bruttezze e oltraggi alla nostra cultura ed ai nostri beni ambientali ed archeologici che, mortificano e deturpano il paesaggio e la cultura siciliana.
Uno di questi è l’ormai noto abbandono dell’importantissimo sito archeologico Thapsos sulla Penisola di Magnisi di (PrioloGargallo SR) dove ,ieri si è tenuta l’ennesima escursione e visita guidata( nonostante la pioggia ) nei siti contaminati ancora da cenere di pirite e dove come si vede in foto è stata abbattuta la recinzione di protezione a una parte dell’abitato di Thapsos e l’abbandono sembra essere il tratto distintivo del sito compreso la necropoli del sito archeologico, dove la pulizia è ormai lasciata solo alle mucche che provvedono a togliere le erbe dalle tombe e lasciare purtroppo in loco i rifiuti urbani lasciati da anni di abbandono.
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