19.04.2013 – La Settimana della Bellezza. Il documento di Legambiente Augusta
- data Aprile 19, 2013
- autore ufficiostampa
- In Ambiente
- 1
Dal 12 al 21 aprile la “Settimana della Bellezza” è la risposta di Legambiente all’annullamento della settimana della cultura 2013 da parte del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, che ha sospeso per il momento l’ormai storica settimana primaverile di apertura gratuita dei luoghi statali dell’arte. Alla Settimana della Bellezza hanno aderito ARCI, INU e Fillea CGIL. L’iniziativa di Legambiente prevede eventi culturali e visite guidate lungo tutta la Penisola per approfondire la conoscenza del territorio e dei suoi caratteri identitari.
Ad Augusta la “Settimana della Bellezza” non può che ritornare sullo stato di grave precarietà in cui versano i nostri numerosi beni ambientali, storici, monumentali e archeologici. I progetti di cementificazione delle aree umide, le recenti demolizioni effettuate presso l’ex Idroscalo e il crollo dello scorso 3 marzo di un’altra porzione del Rivellino sono solo gli ultimi avvenimenti che sembrano voler privare la comunità di Augusta della sua bellezza passata e presente.
Sei mai stato ad Augusta, tu, Corbera? […] è il più bel posto della Sicilia…la costa è selvaggia,…completamente deserta, non si vede neppure una casa; il mare è del colore dei pavoni;e proprio di fronte, al di là di queste onde cangianti, sale l’Etna; da nessun altro posto è bello come da lì, calmo, possente, davvero divino”.
(Giuseppe Tomasi di Lampedusa, I Racconti)
45 giorni dopo il crollo siamo qui a sollecitare interventi urgenti per il ripristino dello spigolo di levante del Rivellino Quintana – ma anche di quello posto a nord, forse crollato 45 anni fa – e dell’intera struttura del ponte.
Legambiente richiama da tempo l’attenzione sullo stato di degrado delle fortificazioni spagnole, ad esse ha dedicato più di un’edizione della campagna nazionale denominata SALVALARTE, definendole :“Le strutture che nel tempo hanno difeso gli augustani e che oggi vanno difese e tutelate”.
Questa volta il degrado ha colpito una delle poche parti “vive” delle fortificazioni, con ancora una sua funzione determinante, connettere i due ponti che consentono il collegamento dell’isola alla terraferma. Una porzione di terra sulla quale ogni giorno transitano migliaia di persone, l’unica passeggiata sul mare di Augusta dalla quale – sebbene per pochi metri – ci si può affacciare sul porto Megarese, l’unico punto in cui il rapporto col mare si può vivere, in questa piccola “pausa” tra i due ponti, come lo hanno potuto vivere i suoi antichi abitanti.
Ed è da guardando da qui che si può ancora avere un’idea della bellezza del luogo allorché colpì Federico II di Svevia e lo indusse a costruire il Castello e a fondare la città e poi, quattro secoli dopo, convinse gli ingegneri militari Giovanni dei Medici e Carlos Grunembergh a fortificarla tra il 1640 ed il 1685. Una bellezza in gran parte conservata ed a cui l’arte e l’ingegno umano hanno fornito un rilevante contributo con l’edificazione di palazzi, chiese e conventi e dell’Hangar per dirigibili sulla costa a ponente della città. Arte ed ingegno che oggi difettano in chi i luoghi pensa di abbruttirli.
In questi anni, nonostante l’impegno e le iniziative delle associazioni ambientaliste e culturali, gli unici lavori realizzati sono stati il restauro del forte Vittoria, del Castello di Brucoli, la parziale messa in sicurezza dell’Hangar per dirigibili, della porta Spagnola ed alcuni interventi intorno al castello che non ne hanno però arrestato il degrado. Forte Garcia, Torre Avalos, lo stesso Castello Svevo, i bastioni, le batterie versano in totale abbandono. Così come, purtroppo, giace nel degrado il prezioso sito archeologico di Megara Iblea. Interventi di recupero programmati non sono stati realizzati per mancanza di fondi o lunghi tempi burocratici. Uno tra i più importanti dei nostri beni, il Convento di San Domenico, rimane in stato di abbandono ed i lavori di restaro fermi da anni. Nel frattempo l’erosione dovuta all’azione del mare, insieme a muffe e piante infestanti provocano lo sgretolamento delle murature, distruggendo la nostra storia.
Nell’opera di distruzione e di cancellazione della peculiare bellezza e storia di Augusta si aggiungono i progetti di cementificazione delle saline del fiume Mulinello con la demolizione dei manufatti storici dell’ex Idroscalo e la totale manomissione di una parte preziosa del territorio, l’unica dalla quale ci si potrebbe ancora affacciare e bagnarsi i piedi nel porto Megarese.
Noi non ci arrendiamo al decadimento ed all’abbandono e – così come premettiamo nel disegno di legge sulla bellezza che proponiamo e che è stato già firmato da centinaia di personalità del mondo della cultura, dello spettacolo, del giornalismo, della scienza, dell’imprenditoria e dell’ambientalismo – continuiamo a sostenere che “La bellezza è la principale caratteristica che il mondo riconosce all’Italia ma anche e soprattutto un fattore decisivo su cui costruire il nostro sviluppo. Puntare sulla bellezza è un obiettivo imprescindibile e una chiave fondamentale per capire come il nostro Paese possa ritrovare le idee e la forza per guardare con ottimismo al futuro”.
“ Oh, che sarà, che sarà che vanno sospirando nelle alcove che vanno sussurrando in versi e strofe che vanno combinando in fondo al buio che gira nelle teste, nelle parole che accende le candele nelle processioni che va parlando forte nei portoni e grida nei mercati che con certezza sta nella natura nella bellezza quel che non ha ragione né mai ce l’avrà quel che non ha rimedio né mai ce l’avrà quel che non ha misura”
Chico Buarque, “O que será – À Flor da Terra” (versione italiana di Ivano Fossati)
Perciò non desistiamo dal chiedere che luoghi simbolo di questa città, come per esempio la Vecchia Darsena, siano restituiti ai cittadini e ritornino ad essere aree d’incontro e di fruizione collettiva.
Legambiente, come già detto dopo il crollo del Rivellino, torna a chiedere che, prima della loro definitiva distruzione, tutte le fortificazioni e gli altri beni siano inseriti in progetti di immediato risanamento e indica come soluzione un’azione doverosamente solerte del Governo Regionale con cui si assegni priorità alle azioni di tutela, si individuino le risorse, si dettino stringenti disposizioni alla Soprintendenza e si chieda anche alle amministrazioni locali di coadiuvare l’opera di salvataggio del passato, del presente e del futuro di questo pezzo importante della Sicilia.
LEGAMBIENTE AUGUSTA
Sebastiano Tringali
Al totale abbandono della “messe culturale”del paese devo purtroppo aggiungere la distruzione sistematica della zona cosiddetta demaniale compresa tra gli scogli e quelli che dovrebbero essere i confini dei terreni privati(si dice a circa 250 metri dalla battigia).
Oltre alle varie piscine già esistenti,devo porre alla Vostra attenzione lo SCONVOLGIMENTO OROGRAFICO di cui è oggetto da qualche giorno la zona sopra l’insenatura “VETRANO”,proprio nel sito in cui insistono due ANTICHISSIME e famose(per noi della zona) GROTTE,con chiusura di una delle vie di accesso al mare ad opera,mi hanno riferito,di uno dei proprietari di villa in zona.
Quanto sopra nella speranza di ottenere un Vostro concreto aiuto nel bloccare questo scempio,non avendo noi cittadini sensibili alla cosa le forze economiche per supportare tale intervento.
In attesa di una Vostra gradita risposta,porgo Cordiali Saluti.
Sebastiano.