14.04.2013 – Riqualificare le città e il patrimonio edilizio. Convegno a Ragusa
- data Aprile 15, 2013
- autore ufficiostampa
- In COMUNICATI STAMPA
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Le sfide dell’innovazione energetica e ambientale in edilizia, per creare lavoro e ridurre la spesa delle famiglie, al centro del convegno “ Abitazioni e città sostenibili “ proposto da ANCE, CNA costruzioni, Legambiente e Consulta Regionale degli Architetti, lunedì 15 aprile alle 17 presso la sala CNA di via Psaumida.
Una situazione drammatica con migliaia di imprese fallite, centinaia di migliaia di posti di lavoro scomparsi, cantieri fermi. Ma da una crisi di questa portata il settore edile non potrà uscire con le stesse ricette che l’hanno portata a una situazione di emergenza abitativa e, al contempo, di centinaia di migliaia di case vuote, di un impressionante consumo di suolo e, assieme, un degrado sempre più diffuso di aree e edifici.
La crisi del settore delle costruzioni non è infatti solo una crisi di mercato, di risorse finanziarie disponibili, di difficoltà economica delle famiglie e delle amministrazioni locali. E’ anche e soprattutto una crisi di modello. Il modello che a partire dal Dopoguerra ha puntato solo su uno sviluppo quantitativo.
«Per cercare di risollevare un comparto allo stremo, i temi della green economy e dello sviluppo sostenibile – afferma Sebastiano Caggia presidente provinciale ANCE- saranno i nostri pilastri.
Posizione condivisa da Bartolomeo Alecci , presidente provinciale CNA Costruzioni, che aggiunge – è necessario anche riqualificare il patrimonio edilizio pubblico e intervenire sulla messa in sicurezza degli edifici- .
Secondo il presidente del circolo Legambiente “il Carrubo “ di Ragusa Antonino Duchi una diffusa riqualificazione ener¬getica degli edifici pubblici e privati esistenti in Italia, con una gestione efficiente dei consumi energetici, il miglioramento della qualità e sostenibilità degli interventi, la creazione di una vera e propria filiera di recupero e riutilizzo dei materiali inerti in edilizia, permetterebbe di creare almeno 600 mila nuovi posti di lavoro a regime, che possono arrivare a circa 1 milione considerando tutto l’indotto della filiera delle costruzioni.
Insomma ambientalisti, imprese e professionisti insieme per trovare soluzioni innovative per una crisi che ha avuto effetti devastanti anche in provincia di Ragusa.
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