15.02.2013 – La bellezza salverà il mondo. Domani, sabato 16 febbraio, la presentazione del ddl a Palermo
- data Febbraio 15, 2013
- autore ufficiostampa
- In Ambiente, Beni culturali
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“Per una singolare e curiosa coincidenza sabato mattina, a Palermo, a debita distanza, si confronteranno due idee di Italia diverse, contrapposte, antitetiche: Berlusconi sarà al Politeama, con il suo carico di promesse, fatto di deroghe, sanatorie e condoni. Noi saremo a Palazzo Reale per illustrare le nostre idee e proposte per salvare la bellezza nel nostro Paese: impedendo nuove cementificazione, perseguendo gli abusi, difendendo il patrimonio storico-artistico.
Sulle “presenze”, sabato, vincerà lui, d’altronde la nostra è solo una conferenza stampa, ma per i valori e la speranza per il futuro vinciamo noi, perchè la bellezza salverà il mondo”. Con queste considerazioni, Gianfranco Zanna, direttore regionale di Legambiente Sicilia, presenterà sabato prossimo, a Palazzo dei Normanni – sala Rossa – alle ore 11.00, il ddl di Legambiente “Italia bellezza futuro. Fino ad oggi i candidati in Sicilia che hanno aderito sono Francesco Forgione (SEL), Davide Faraone e Magda Culotta (PD), Fabio Granata (FLI), Antonio Presti (lista il Megafono), Ettore Artioli e Gea Schirò-Planeta (lista Monti), che saranno presenti sabato, e Giovanna Marano, Franco La Torre e Fabio Giambrone (Rivoluzione Civile), Corradino Mineo (PD), Riccardo Nuti (Movimento 5 Stelle), che invieranno un messaggio.
Ad illustrare ddl, oltre a Gianfranco Zanna, Mimmo Fontana, presidente regionale di Legambiente Sicilia, ed Edoardo Zanchini, vicepresidente nazionale di Legambiente.
Fare della bellezza la chiave per tornare a guardare con ottimismo al futuro. È questa la sfida che
Legambiente lancia con una legge che vuole chiudere per sempre la stagione dei condoni edilizi,
dell’abbandono e privatizzazione del patrimonio storico e archeologico, del consumo di suolo e della deregulation del territorio italiano. Una tale prospettiva passa per alcune precise scelte di cambiamento che rimettono in gioco responsabilità e competenze amministrative, obbligano a rivedere le procedure per renderle finalmente trasparenti e efficaci. Altrimenti tutelare le aree costiere rimaste libere da abusi rimarrà un sogno, così come quello di demolire le migliaia di costruzioni illegali che deturpano il nostro Paese. Ma vale lo stesso per il consumo di suolo, le infrastrutture, il degrado delle periferie dove oggi non vi è alcuna speranza di un’inversione di marcia. La nostra proposta di legge, nei suoi dieci articoli, definisce chiaramente il percorso da intraprendere per rimettere al centro la bellezza nelle sue tante declinazioni operative possibili. Perché le città e il patrimonio di storie, culture, socialità, dentro cui nasce il made in Italy, sono il fattore decisivo, il patrimonio su cui costruire il nostro sviluppo.
La legge in 10 articoli
1 Considerare la bellezza patrimonio del Paese, espressione della sua identità e cultura
2 Tutelare e riqualificare il patrimonio paesaggistico italiano
3 Tutelare il suolo come bene comune indisponibile e fermarne il consumo
4 Promuovere la bellezza delle opere pubbliche attraverso i concorsi di progettazione
5 Incentivare e promuovere la rigenerazione urbana
6 Istituire un contributo per la tutela del suolo da destinare alla riqualificazione del degrado urbano
7 Demolire le opere edilizie abusive e facilitare il recupero ambientale delle aree
8 Istituire il dibattito pubblico per le Grandi Opere
9 Istituire e finanziare un bando di idee per la bellezza destinato ai giovani
10 Promuovere un Premio Virtù civica per gesti e azioni che generino cittadinanza e coesione sociale
sofia mirella ursino
bravi