07.12.2012 – Lettera aperta all’assessore regionale ai Beni culturali e all’identita’ siciliana, prof. Antonino Zichichi sull’intitolazione del museo di Palazzo Riso a Renato Guttuso
- data Dicembre 07, 2012
- autore ufficiostampa
- In Ambiente
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Egregio Assessore,
mentre, dopo due settimane dalla sua nomina, ancora aspettiamo che finalmente si insedi ufficialmente all’Assessorato regionale dei Beni culturale e dell’Identità siciliana, Le chiediamo cortesemente di intervenire subito per revocare un recentissimo atto del suo predecessore.
Magari non è nulla di così importante e urgente, ma ci sembra una gesto giusto e corretto.
Le chiediamo di revocare il Decreto Assessoriale n.2701 del 6/11/2012, che ha intitolato il Museo regionale di arte moderna e contemporanea di Palazzo Riso a Renato Guttuso.
Non sarebbe un affronto, ne un oltraggio, al grande pittore di Bagheria, ma semplicemente – come oggi spiega puntualmente e seriamente Sergio Troisi nelle pagine palermitane del quotidiano “La Repubblica” – non ci sono i presupposti e il merito di tale intitolazione, anzi potrebbe essere perfino controproducente per la figura del maestro e per la struttura stessa del Museo.
Il Museo di Palazzo Riso sta cercando faticosamente di costruirsi un suo profilo e sua propria identità, con acquisizioni mirate e iniziative significative, che questo tipo di intitolazione renderebbe in parte vana e creerebbe, comunque, nei visitatori e appassionati d’arte una certa confusione, visto tra l’altro che la struttura non ospita alcuna opera dell’artista bagherese. Senza dimenticare, inoltre, che, a meno di venti chilometri da Palermo, a Bagheria, a Villa Cattolica, esiste da anni, con titolo e merito, la Galleria civica d’arte moderna e contemporanea intitolata al (loro) concittadino Renato Guttuso!, nel cui giardino sono seppellite le sue spoglie, conservate nello splendido sarcofago opera di Giacomo Manzù.
Noi riteniamo che non si debba ricordare in questo modo, con questi atti solo simbolici e propagandistici, un grande artista del Novecento e anche se si è persa una grande occasione per ricordarlo a Palermo nel centesimo anniversario della sua nascita anagrafica, senza neppure apporre una semplice targa sulla sua residenza palermitana di Palazzo Galati di via Ruggero Settimo, queste sono solo inutili scorciatoie inadatte e superflue, mentre Palermo e la Sicilia dovrebbero, devono fare di più e meglio per conservare e valorizzare la memoria culturale di uno dei suoi figli migliori, conosciuto in tutto il mondo e che tutto il mondo ci invidia.
Cordiali saluti e buon lavoro, ne ha davvero bisogno.
Gianfranco Zanna
direttore regionale
di Legambiente Sicilia
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