Salvalarte Sicilia
Un successo profondo
- data Dicembre 17, 2011
- autore UFFICIO STAMPA
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I gessi sono rocce molto particolari che vengono modellate facilmente dalle acque piovane, assumendo suggestive forme e creando dei paesaggi straordinari. In Sicilia mostrano una grande diffusione ed una notevole variabilità unici in tutto il Mediterraneo.
Affiorano in maniera diffusa su una superficie complessiva di circa 1000 chilometri quadrati e sono presenti soprattutto nelle province di Enna, Caltanissetta e Agrigento, ma si osservano piccoli affioramenti di grande valenza scientifica e paesaggistica anche nelle province di Palermo e Trapani.
Le rocce gessose si originano per la deposizione dei sali disciolti nell’acqua marina in seguito a fenomeni di intensa evaporazione. In particolare, i gessi della Sicilia si sono formati circa 6 milioni di anni fa (nel periodo detto Messiniano), durante la crisi di salinità del Mediterraneo, quando, a seguito della collisione continentale tra la placca Eurasiatica e quella Africana, si chiuse la connessione fra l’Oceano Atlantico e il Mar Mediterraneo che quindi si trasformò in un mare chiuso.
Le aree carsiche gessose siciliane rivestono una notevole importanza non solo dal punto di vista geologico e geomorfologico ma anche per la varietà e la bellezza dei paesaggi, per gli aspetti naturalistici legati alla flora ed alla vegetazione, per i suggestivi ambienti ipogei, per la presenza di zone archeologiche (necropoli e centri abitati) e beni monumentali (bagli, chiese rupestri, ecc.) di notevole valore.
La maggior parte di queste aree ricade oggi all’interno del sistema delle aree protette siciliane, istituite dalla Regione ai sensi delle leggi regionali n.98/81 e n.14/88 sui parchi e le riserve naturali. Si tratta di dodici riserve naturali e di un parco regionale, che presentano una elevata diversità geomorfologica, ambientale e paesaggistica, e che forniscono quindi una fotografia accurata del fenomeno carsico nelle aree gessose siciliane. Queste aree, inoltre, rivestono un ruolo importante per la promozione della ricerca scientifica, per la protezione e la valorizzazione di ambienti di notevole valore geologico e naturalistico, e per l’incremento dei flussi turistici di qualità, richiamati dalle risorse ambientali e culturali del nostro territorio.
Oggi, finalmente, dopo le sollecitazioni venute da Salvalarte Sicilia, la campagna di Legambiente per la tutela e la valorizzazione dei Beni culturali e naturali, l’Assessorato regionale al Territorio e all’Ambiente ha istituito la “Rete delle aree protette ricadenti in territori con presenza di rocce evaporitiche”, con l’obiettivo di creare un punto di riferimento programmatico e scientifico collegiale permanente sulle tematiche inerenti la tutela, la divulgazione, la valorizzazione e la fruizione di questi particolari territori che caratterizzano vaste aree dell’Isola e rappresentano un “unicum” geo-ambientale e naturalistico nell’intero bacino del Mediterraneo.
“Questa rete – ha spiegato l’Assessore regionale all’Ambiente, Sebastiano Di Betta – creerà sinergie tra i diversi enti gestori per accrescere il livello di protezione di questi territori e, con la collaborazione del dipartimento Scienze della Terra dell’Università di Palermo, costituirà un punto di riferimento programmatico e scientifico per progetti comuni”.
In particolare, appare opportuno approfondire sia specifici temi della ricerca scientifica legati al carsismo ed ai gessi, sia concreti aspetti gestionali legati alla tutela, alla conservazione ed alla fruizione dei Beni naturali e culturali ricadenti nei territori protetti.
Inoltre, la rete dovrà avviare un’organica azione di conoscenza, tutela e valorizzazione di quelle aree carsiche gessose che, sebbene di notevole pregio paesaggistico e scientifico, ad oggi non ricadono nei confini delle riserve e quindi non risultano in alcun modo tutelate rischiando così di essere degradate dall’incuria e dallo sfruttamento antropico del territorio.
Altro obiettivo è quello di essere inseriti tra i GeoPark, di cui fanno già parte il Parco delle Madonie e la Rocca di Cerere, il network dei siti geologici e geomorfologici riconosciuti per la loro valenza e importanza dall’Unesco.
Fanno parte della rete le seguenti riserve naturali: Torre Salsa e Grotta di Sant’Angelo Muxaro, in provincia di Agrigento; Monte Conca, Lago Sfondato, Lago Soprano, Monte Capodarso e Valle dell’Himera meridionale e Contrada Scaleri, in provincia di Caltanissetta; Lago di Pergusa, in provincia di Enna; Parco delle Madonie, Grotta di Entella e Serre di Ciminna, in provincia di Palermo; Grotta di Santa Ninfa e Lago Preola e Gorghi Tondi, in provincia di Trapani.
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