Rimossi quintali di rifiuti alla foce del fiume Oreto. Grande giornata di volontariato attivo a Palermo con “Operazione fiumi” di Legambiente e Dipartimento della Protezione Civile.
- data Ottobre 30, 2011
- autore UFFICIO STAMPA
- In COMUNICATI STAMPA, Protezione civile
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Questa mattina l’equipaggio di Operazione fiumi insieme e i volontari dell’Associazione Servizi di Protezione Civile e Sociale, di ERA, Arca Verde Onlus e del Circolo di Legambiente “Le Ali”, si sono dati appuntamento alla foce del fiume Oreto per ripulire un tratto delle sponde del fiume da cui hanno rimosso una grande quantità rifiuti ingombranti: frigoriferi, mobilia abbandonata, lavatrici, lavandini, la carcassa di un ciclomotore, persiane, porte e una grande quantità di sacchi di bottiglie, cartacce e lattine. L’iniziativa di volontariato attivo all’insegna della cura del territorio ha caratterizzato la terza e ultima giornata della tappa siciliana di “Operazione Fiumi”, la campagna itinerante sul rischio idrogeologico nel nostro Paese promossa da Legambiente e dal Dipartimento della Protezione Civile.
Una importante giornata che chiude il viaggio della campagna nazionale con lo scopo di focalizzare l’attenzione sulla necessità di realizzare una manutenzione costante del territorio e dei corsi d’acqua anche per prevenire il rischio di esondazione.
“L’evento di questa mattina sulle sponde del fiume Oreto è stato particolarmente significativo – spiega Francesca Ottaviani, portavoce di Operazione Fiumi – abbiamo voluto dimostrare che per prevenire il rischio idrogeologico è necessario operare nel rispetto dell’ambiente e dei nostri fiumi. Troppo spesso le aree fluviali nel nostro paese sono particolarmente degradate, trasformate in vere e proprie discariche, e ce ne ricordiamo solo in occasione di eventi calamitosi. Dobbiamo sempre tenere presente che la cura del territorio, anche per quel riguarda la manutenzione ordinaria delle sponde dei fiumi così come dei canali, è fattore di primaria importanza proprio per la sicurezza dei cittadini.”
I volontari, armati di guanti, sacchi, pale, rastrelli, una motosega per tagliare tronchi secchi e ramaglie, hanno lavorato per alcune ore per ripulire un tratto delle sponde dai rifiuti ordinari e ingombranti che, in caso di piena, rappresentano un ulteriore elemento che amplifica il rischio di esondazione e alluvioni: una concreta azione di cura del territorio e del fiume in un’area che necessita certamente di un intervento di manutenzione anche con l’ausilio di mezzi meccanici, per trasformarsi da zona abbandonata ad area naturale fruibile e quindi anche più sicura.
“Malgrado il fiume Oreto sia un luogo simbolo della città – afferma Gianfranco Zanna, Responsabile Beni Culturali Legambiente Sicilia -, le condizioni in cui verte la zona sono sconcertanti. Torniamo oggi, dopo un anno, a denunciare lo stato di incuria, degrado e abbandono in cui versa il nostro fiume. Questa situazione, oltre ad essere un affronto al nostro territorio, amplifica ulteriormente il pericolo di esondazioni e rivela la scarsa attenzione che viene dedicata ai beni del patrimonio naturalistico della città. Siamo qui per ribadire ancora una volta che Palermo e la Sicilia intera meritano una maggior tutela da attuare costantemente coniugando interventi di prevenzione con il rispetto dell’ecosistema”.
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