I numeri del fuoco in Sicilia
- data Luglio 22, 2011
- autore UFFICIO STAMPA
- In COMUNICATI STAMPA, Protezione civile
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Nel 2010 gli incendi aumentano del 34% rispetto al 2009 andati in fumo oltre 20 mila ettari di biodiversita’ alla media di 17 ettari ad incendio. Palermo con 202 incendi e’ stata la provincia piu’ colpita del 2010. Presentato dossier legambiente sugli incendi boschivi in Sicilia nella terza tappa nazionale di Non scherzate con il fuoco a Petralia Sottana.Nell’ultimo anno in Sicilia, in controtendenza con l’andamento positivo del resto del Paese, si è registrato, rispetto al 2009, un aumento del 34% dei roghi, la superficie interessata andata in fumo si è più che raddoppiata con un incremento di quasi il 57%. In tutto il territorio regionale, nel 2010 si sono verificati ben 1.159 incendi, che hanno trasformato in cenere una superficie complessiva di 20.258 ettari, di cui 7.242 di boschi e foreste, con un’estensione media di ciascun evento di 17 ettari.Una ferita profonda che continua a martoriare il territorio italiano, il paesaggio e le bellezze naturali che contribuiscono a renderlo unico al mondo.
La terza tappa di “Non scherzate col fuoco” campagna di monitoraggio, prevenzione e informazione sugli incendi boschivi di Legambiente e del Dipartimento della Protezione Civile, si è inaugurata oggi in Sicilia, a Petralia Sottana nel territorio del Parco delle Madonie, dove è stato presentato “Ecosistema Incendi”, dossier sugli incendi boschivi in Sicilia.
Analizzando con attenzione i dati relativi ai roghi che sono divampati lo scorso anno in Sicilia risulta che è Palermo la provincia più colpita dalle fiamme: 202 incendi hanno trasformato in cenere 6.649 ettari di territorio, di cui un terzo boscato. La provincia meno interessata dal fenomeno dei roghi è stata Ragusa, dove 47 incendi hanno percorso una superficie di 237 ettari di territorio. Dai piccoli ai grandi comuni della Sicilia, nel 2010 sono 246 le amministrazioni locali che hanno dovuto rispondere all’emergenza incendi, oltre il 60% di tutti i comuni siciliani. Di questi il 19% nel messinese e il 14% nel territorio palermitano.
“Gli incendi sono una vera e propria emergenza- ha commentato Paola Tartabini, portavoce nazionale Non Scherzate con fuoco di Legambiente – perchè distruggono habitat e paesaggi, possono mettere in crisi l’esistenza di tante economie locali che hanno scommesso sul turismo ambientale, accrescono il rischio idrogeologico e la desertificazione. Sono per la maggior parte dolosi e, estate dopo estate, riconfermano un pericoloso segnale di rifiuto della legalità. Per reprimere il fenomeno è necessario eliminare “a monte” la possibilità di speculare sulla gestione delle aree bruciate. E questo si può fare da un lato con il catasto delle superfici percorse dalle fiamme, dall’altro con un’oculata manutenzione dei boschi e l’allargamento delle aree protette e dei parchi nazionali. Una lotta agli incendi boschivi quindi a 360 gradi da realizzare durante tutto l’anno”.
In Sicilia, secondo il dossier di Legambiente – si registra un’attenzione sempre più alta sull’emergenza roghi: un trend positivo caratterizza i comuni che svolgono un lavoro positivo di mitigazione degli incendi boschivi: nell’ultimo anno il 73% dei comuni svolgono un buon operato.
In linea con gli anni passati e in ritardo rispetto alle altre regioni italiane, è invece il dato sull’istituzione del catasto delle aree percorse dal fuoco, realizzato e aggiornato solo dal 46% dei comuni siciliani. Ed è proprio il censimento delle superfici incendiate, che rappresenta il punto cruciale nella lotta agli incendi. Perché è questa stessa mappatura a vincolare e proteggere le aree percorse dal fuoco da mire criminali e speculative con l’obiettivo di far prevalere interessi di piccoli gruppi attraverso il dispregio della legalità, dei beni comuni e di uno sviluppo ordinato e sostenibile.
In Sicilia il 75% degli incendi sono di origine dolosa con interessi della criminalità. Dietro ai fuochi ci sono interessi loschi e affari illegali.Legambiente stima che nel biennio 2009-2010 il giro d’affari legato al rimboschimento sia stato pari a oltre sedici milioni di euro, visto che il rimboschimento di un ettaro bruciato costa 2000 euro.
”Non basta – sottolinea Gianfranco Zanna, responsabile Beni culturali di Legambiente Sicilia–l’attività esemplare delle forze dell´ordine e del corpo forestale ogni estate, in prima linea nelle attività di spegnimento, informazione, avvistamento e controllo del territorio. La lotta a questi veri e propri delitti ambientali non può prescindere dalla sensibilizzazione dei cittadini e delle comunità, anche per rompere quel muro di omertà che a volte circonda gli incendiari. Dietro le fiamme, che in questi primi giorni d’estate colpiscono la Sicilia, molto probabilmente, come spesso accade, c´é il dolo, spinto da un ritorno economico. Con Non scherzate col fuoco vogliamo accendere i riflettori sull’emergenza incendi che ogni estate trasforma in cenere le aree più belle del nostro Paese ”.
E sul fronte delle illegalità ambientali, nell’ultimo anno, in Sicilia, il Corpo Forestale dello Stato ha effettuato 3 sequestri, sono stati identificati e denunciati 26 “criminali incendiari”, arrivando all’arresto di 1 persona. Inoltre, nel territorio siciliano sono state accertate 786 infrazioni, di cui 188 nella provincia di Palermo, 149 nel messinese e 111 nel catanese.
Teresa Campagna 338 2116468
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